Il surfboard design è tutta una questione di fluidodinamica. Il resto è secondario: il colore, il look, lo stile. Quando si compra una tavola si cerca qualcosa che ci calzi a pennello sia per il nostro livello tecnico, sia per la qualità e il tipo di onde che vogliamo cavalcare.

La fluido dinamica, ossia i flussi dell’acqua rappresentano la scienza che sta dietro all’arte di disegnare e costruire tavole da surf. Quando uno shaper è lì che sta dando forma al suo nuovo giocattolo, sa esattamente cosa fare e quale sarà il risultato del suo lavoro di design.

Ci sono una serie di variabili che condizionano la creazione di una buona tavola da surf. I surfer dovrebbero conoscere il tipo di costruzione, la qualità della vetroresina, l’esperienza dello shaper e tanto altro ancora prima di procedere all’acquisto. Elemento centrale di una tavola è anche il suo outline, ossia le sue linee che hanno un grande impatto sulle prestazioni durante il wave riding. Una tavola dalle linee arrotondate costringerà il surfer a tagliare sull’onda curve con un raggio più ampio rispetto a un modello con linee più dritte.

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La domanda è: Quali sono le mie onde?

Lunghezza e larghezza della tavola sono dettagli fondamentali del design. Per quanto riguarda la larghezza si può scegliere in genere tra un range di 18 e 24 pollici. Le tavole larghe offrono una buona galleggiabilità e sono la scelta ideale per onde piccole e compatte. Con tavole più strette al contrario ci si può misurare con onde più alte e impegnative. Se avete difficoltà a prendere onde, probabilmente avete bisogno di una tavola più lunga anche se con questa sarà più difficile eseguire rotazioni e cambi di direzione rispetto a un modello più corto.

Anche lo spessore di una tavola è un elemento decisivo che influenza le prestazioni di una tavola da surf. Normalmente il punto più spesso si trova nella parte centrale della tavola, ma in alcuni casi anche la poppa e il rocker possono presentare discreti volumi. Nel caso lo spessore sia abbastanza uniforme su tutta la tavola si avrà grande stabilità sull’onda e permetterà al rider di avere un buon equilibrio, cambiare posizione dei pesi e assetto per tutta la surfata e mantenere un ottimo controllo.

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Per gli shaper è il rocker a fare una tavola

Il rocker di una tavola per molti shaper è il fattore più importante rispetto alla qualità e alle prestazioni del mezzo. Guardando la tavola di lato il rocker non è altro che la curva della tavola dal tail al nose, a sua volta suddiviso in rocker del nose, rocker del centro e rocker del tail. Ma in che modo il rocker influenza le prestazioni di una tavola? Maggiore è il rocker, quindi più profonda la curvatura della tavola, maggiore sarà la sua facilità di manovra, ma anche la sua lentezza. Al contrario un rocker più piatto incrementerà la velocità e sarà ideale nelle onde piccole.

Anche il fondo della tavola è essenziale. Una superficie concava o a “V” avranno prestazioni simili: grande reattività, controllo delle curve e manovre veloci. Un fondo più piatto e non dotato di canali sarà invece più difficile da controllare ad alte velocità.

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Dimmi che tail hai e ti dirò che surfer sei

Il disegno del tail è uno degli argomenti dl surfboard design su cui si è acceso il dibattito tra gli shaper di tutto il mondo negli ultimi anni. Il cassico pin tail è ancora oggi molto diffuso per coloro che fanno big wave perché in questo caso la tavola offre meno volume e contatto con l’acqua ed è più veloce. Il tail arrotondato è ugualmente molto gettonato tra i surfisti perché garantisce grande versatilità e prestazioni allround con qualsiasi condizione di onda. Tail squadrati sono più reattivi, mentre più affusolati aiutano il paddling e sono più facili da controllare nelle onde piccole.

Le pinnette della tavola hanno anch’esse un ruolo cruciale nell’idrodinamica di una tavola, e nonostante l’importanza del loro set up (singole, doppie, quad, etc.) rimangono in ogni caso un elemento esterno alla tavola.