La scuola di kitesurf Kau Kau Club che ha sede nella splendida spiaggia di Fiumaretta (Sp), sulla foce del fiume Magra, vi aiuta a fare i primi passi con l’hydrofoil mettendovi a disposizione gratuitamente ali e tavole e garantendovi tutta l’assistenza in acqua per imparare in sicurezza. Obiettivo? Stare in acqua il più possibile, divertirsi e condividere le emozioni delle planate.

Basta che la tavola cominci a planare e ci si stacca dall’acqua, è come un decollo gentile e la prima cosa che colpisce è il silenzio della navigazione. Senza attrito infatti il rumore della tavola diventa solo un sibilo della pinna che fende l’acqua. È questa la sensazione di chi va in hydrofoil con il kite: tanta velocità, ma anche silenzio, eleganza dei movimenti, si viaggia concentrati a distribuire al meglio il peso del corpo proiettati in una sorta di surf aereo in cui si è sospesi tra il cielo e il mare. Negli ultimi anni gli hydrofoil sono stati protagonisti di una diffusione che dalle barche a vela è arrivata come una valanga a contagiare anche la tribù dei kiter. Un’ondata di sensazioni nuove e un ampliamento delle possibilità di navigazione a cui chi ama tavole e ali non può rimanere indifferente.

ragazza alla sua prima lezione di kitesurf con idrofoil

Andare in kite a pelo d’acqua è come guidare un aereo

Il bello del kitefoil, oltre alla stupenda sensazione di planare a mezzo metro dall’acqua, è infatti che si può navigare già con 5-6 nodi di vento, inoltre permette di uscire anche in condizioni di mare con chop formato, visto che la tavola plana al di sopra dei frangenti e consente andature di bolina con angoli fino a 40 gradi. Ma qual’è il segreto degli hydrofoil? Un principio fisico, la portanza, che è lo stesso che permette agli aerei di decollare e rimanere in volo, nonostante la forza di gravità. Le pinne sott’acqua di cui sono dotate le tavole si comportano infatti come le ali di un aereo generando una differenza di pressione tra la parte superiore e la parte inferiore delle ali stesse. Questa differenza di pressione si traduce in una spinta verso l’alto che permette alla tavola di sollevarsi sull’acqua. Le alette di cui è dotato il piantone hanno una funzione stabilizzatrice che consente al rider di gestire il “lift” della tavola. Il risultato è che riducendo la superficie bagnata della tavola si fanno delle accelerazioni impressionanti e si naviga al triplo della velocità del vento.

A dispetto di questa complessa tecnologia imparare il kitefoil oggi in realtà è diventato piuttosto semplice e alla portata di tutti. Con l’obiettivo di ridurre i tempi di apprendimento e fare pratica in sicurezza, recentemente tutti i grandi brand del settore da North Kiteboarding, RRD, Naish e a seguire tutti gli altri hanno sviluppato sistemi multi pinna che consentono l’apprendimento della disciplina in via progressiva utilizzando piantoni delle appendici di tre misure diverse: si comincia con il piantone di 40 centimetri che permette di prendere confidenza in modo sicuro con il “volo” per via via aumentare la lunghezza fino a 60-80 centimetri, fino ad arrivare alle pinne da racing lunghe poco più di un metro per coloro che vogliono cimentarsi nelle gare.

Maurizio Grassi durante un uscita con l'hydrofoil a Fiumaretta

Foilmania: l’esperienza del Kau Kau Club

Quasi ogni scuola di kitesurf lungo le coste e i laghi italiani propone ormai corsi appositi per imparare l’hydrofoil, un’alternativa allettante per uscire in kite anche con venti leggeri e godere di una navigazione divertente, adrenalinica e che regala grandi soddisfazioni.

Ci sono anche scuole di kitesurf che pur non proponendo corsi veri e propri di hydrofoil nel proprio catalogo didattico in realtà sono schierate in prima linea per la diffusione di questa disciplina. Accolgono i rider curiosi, gli offrono gratuitamente l’uso dell’attrezzatura per iniziare e gli danno assistenza e dritte per affrontare primi bordi in tutta sicurezza. Stiamo parlando della scuola Kau Kau Club, centro di sport acquatici tra i più qualificati in Italia che ha sede nella splendida spiaggia di Fiumaretta (Sp), sulla foce del fiume Magra.

 tavole da kite hydrofoil nort, naish e rrd.

Hydrofoil per tutti, grazie al piantone corto

Uno dei suoi titolari, Maurizio Grassi, rider appassionato, velista e waterman a 360 gradi, ha scoperto l’hydrofoil qualche anno fa e con la sua solita voglia di esplorare il mondo della navigazione si è subito messo alla prova con la conduzione di queste divertenti “macchine volanti”. “Ho iniziato con l’hydrofoil non appena è apparso in Italia –  racconta Maurizio – attirato dalle prestazioni di queste sorprendenti tavole tecnologiche. In realtà i primi esperimenti che hanno coinvolto me e gli altri membri dello staff della scuola sono stati piuttosto ostici. Sembrava di dover domare dei cavalli imbizzarriti, inoltre non avevamo istruzioni, non c’erano corsi o istruttori che insegnavano la didattica, era tutto un po’ frutto della dell’improvvisazione. Le attrezzature erano estremamente difficili da gestire, si lavorava con i piantoni lunghi e anche solo l’idea di sollevarsi di mezzo metro dall’acqua così in velocità metteva una certa paura. Oggi è tutto completamente diverso. Grazie all’evoluzione delle attrezzature l’apprendimento è immediato, anzi fulmineo. I piantoni corti e le nuove pinnette stabilizzatrici hanno di fatto reso l’hydrofoil uno sport per tutti. Basta un’oretta per fare i primi bordi. Io attualmente mi diverto tantissimo, uso una tavola strapless con poco volume e un piantone da 80 centimetri con ala pump da 9 metri quadrati, faccio bordi, strambate, insomma sono a mio agio, ma naturalmente non si finisce mai di migliorare“.

Partire dall'acqua con hydrofoil kitesurf

Requisiti? Ottima gestione delle ali e uso del surfino

Per iniziare a navigare con l’hydrofoil bisogna essere già dei kiter evoluti, possedere una buona tecnica di controllo dell’ala e anche una discreta esperienza con il surfino. “Non si può approcciare questa disciplina senza avere già una certa esperienza come kiter – spiega Maurizio – il che vuol dire 2-3 anni di pratica con le attrezzature standard, ala pump e twintip e capacità di gestire in sicurezza il kite sia in acqua che a terra, decollo, atterraggio, rilancio dall’acqua, self rescue – scopri i corsi per imparare il kitesurf. Aggiungerei che è fondamentale anche padroneggiare la planata con il surfino perché è il tipo di navigazione e assetto che più si avvicinano a quelli dell’hydrofoil: gambe piegate, peso sulla gamba anteriore, corpo sull’asse longitudinale della tavola, movimenti fluidi. Con questo tipo di background e le condizioni giuste di vento, vale a dire 11-14 nodi costanti, s’impara velocemente e in poche ore i primi bordi sono assicurati”.

Attrezzatura per praticare il kite con tavola foil

Ali pump più versatili e sicure. I foil per chi fa regate

Quale attrezzatura conviene utilizzare quando si inizia? “Noi della scuola Kau Kau Club come centro test RRD mettiamo a disposizione tavole RRD con un buon volume che facilitano l’apprendimento nei venti leggeri, entrano subito in planata e perdonano qualche errore. I piantoni sono rigorosamente freeride in tre misure. Quanto alle ali privilegiamo quelle pump per ragioni di maneggevolezza e sicurezza: sono stabili, sufficientemente reattive, si rilanciano facilmente dall’acqua. C’è anche chi usa i foil cassonati, soprattutto i rider con il pallino delle regate: sono ali fantastiche con poco vento, ma richiedono un’esperienza specifica, sono più lenti e più difficili da rilanciare se cadono in acqua”.

Esempio di pinna hydrofoil kitesurf

Stile Kau Kau: attrezzature gratuite, sicurezza e divertimento  

Come vengono gestite le uscite in hydrofoil al Kau Kau Club? “A noi interessa soprattutto far crescere la comunità degli amanti di hydrofoil. Invitiamo tutti i kiter ad avvicinarsi a questa esperienza in maniera rilassata e in totale sicurezza. Forniamo tutta l’attrezzatura noi in maniera gratuita, dalle ali alle tavole dal piantone corto. Abbiamo deciso di non prevedere un corso apposito, perché a un kiter esperto basta davvero qualche dritta per andare. Garantiamo però l’assistenza necessaria in acqua per lavorare in completa sicurezza anche con l’aiuto del nostro catamarano e di due gommoni di appoggio. Naturalmente mettiamo a frutto tutta la nostra esperienza diretta di apprendimento fornendo consigli utili e, devo dire, abbiamo fino a ora ottenuto bellissimi risultati. La nostra comunità di hydrofoiler sta crescendo a vista d’occhio. Soprattutto, ma questo è un po’ lo stile e lo spirito della nostra scuola in generale, ci piace stare insieme, principianti ed esperti, divertirci e condividere le uscite e i momenti di euforia che solo gli sport acquatici come il kite o l’hydrofoil sanno regalare”.

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